Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVII – 04 aprile 2020.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Uscito dal coma dopo due anni e otto mesi il calciatore dell’Ajax Abdelhak Nouri. Durante un’amichevole estiva dell’Ajax contro il Werder Brema nel luglio 2017, il ventiduenne di Amsterdam Abdelhak Nouri crollò a terra per una grave fibrillazione, subito soccorso ma senza un defibrillatore, sopravvisse sviluppando un ictus ischemico con una sofferenza cerebrale che lo precipitò in uno stato vegetativo persistente. In quelle condizioni, conservava la motilità sopracciliare e i parenti ritenevano che rispondesse a domande e richieste muovendo un sopracciglio, anche se il dubbio sulla reale intenzionalità del movimento rimaneva.

In proposito è stato riferito un aneddoto dal compagno di squadra Frankie de Jong, che andò a fargli visita in ospedale la scorsa estate e alla presenza della madre gli parlò come se potesse comprendere le sue parole, chiedendogli un parere circa la possibilità di cambiare club e andare a giocare nel Barcellona. L’amico sollevò un sopracciglio: de Jong lo considerò un assenso e non ebbe più remore per il trasferimento.

Ora Abdelhak ha riacquistato la coscienza e sembra bene orientato nel tempo e nello spazio, ha completa autonomia respiratoria e non necessita di monitoraggio strumentale, pertanto ha lasciato l’ospedale ed è assistito a casa dal fratello e da altri familiari. Ha recuperato il ritmo sonno-veglia e si alimenta regolarmente. La sua reattività psichica interpersonale appare recuperata: sorride, si commuove, modula espressioni di mimica facciale e mostra lucidità cognitiva. Ha manifestato interesse per le partite di calcio trasmesse alla televisione.

Gli esiti del danno cerebrale, subìto per l’anossia circolatoria, non gli consentono però il ripristino dell’assetto neuromotorio fisiologico, e dunque, anche se è previsto un programma riabilitativo per un parziale recupero funzionale, rimane dipendente in una condizione di semi-immobilità. [Fonte: Abderrahim Nouri in “De Wereld Draait Door” – 27 marzo, 2020].

 

Nuovi dati e un nuovo criterio sull’organizzazione del gusto nella corteccia dell’Insula di Reil. Le indagini sulla rappresentazione corticale delle categorie del gusto hanno prodotto finora dati incompleti e a volte contraddittori. Emanuele Porcu, lavorando con un gruppo coordinato da Toemme Noesselt, ha sottoposto a test lo stesso gruppo di volontari in due esperimenti condotti durante il rilievo di immagini fMRI in due giorni differenti, ed ha decodificato con successo i quadri di attività (pattern) associati a ciascuna specifica categoria del gusto (dolce, salato, acido, amaro) in tutti i partecipanti per tutte le prove comportamentali e i tempi. I risultati suggeriscono una precisa rappresentazione del gusto, invariante al variare del compito gustativo, in tutti i singoli partecipanti.

L’aspetto più importante degli esiti dello studio si possono così sintetizzare: le rappresentazioni delle basse concentrazioni e delle alte concentrazioni delle preferenze gustative mostravano pochissima coincidenza, confutando la nozione di un’organizzazione dei sapori nella corteccia insulare esclusivamente topologica e basata solo sull’identità gustativa. [PNAS USA 117 (13): 7409-7417, March 31, 2020].

 

Malattia di Alzheimer: la stimolazione del giro dentato fa recuperare la memoria in modelli sperimentali. Lavorando con vari colleghi, Jennifer N. Perusini, che porta il cognome del primo studioso italiano della grave demenza neurodegenerativa nota un tempo in Italia come malattia di Alzheimer-Perusini, ha dimostrato circa tre anni or sono (Cfr. Hippocampus 27 (10): 1110-1122, 2017) che la stimolazione optogenetica del giro dentato di modelli murini della demenza è in grado di riattivare tracce mnemoniche di apprendimenti precedenti e guarire il deficit cognitivo dei roditori. Una strategia che potrebbe essere sperimentata per terapie palliative nella realtà clinica. La possibilità di realizzare un progetto di ricerca su questo tema è stata discussa tra i nostri soci, a distanza. [BM&L-Italia, 03-04-20].

 

Realizzato un efficace test sierologico per rilevare l’immunità a SARS-CoV-2. Sabato scorso, 28 marzo, abbiamo diffuso il testo che qui segue; due giorni dopo l’Istituto Superiore di Sanità ha annunciato l’adozione dei test sierologici. Attualmente, il test rapido (vedi dopo) è già in uso sperimentale allo Spallanzani e nelle prossime ore sarà disponibile su tutto il territorio nazionale. L’impiego, parte di un protocollo internazionale di validazione clinica, oltre all’utilità immediata (sensibilità e specificità non sono in discussione) contribuirà anche al completamento dell’iter necessario per un uso pratico ordinario.

Attualmente si dispone di saggi molecolari per rilevare direttamente il materiale del virus SARS-CoV-2 a scopo diagnostico, come continuamente si fa nell’analisi delle migliaia di prelievi effettuati mediante tampone ogni giorno, ma non si dispone ancora di un saggio sierologico per l’identificazione degli anticorpi specifici contro SARS-CoV-2. Florian Krammer con sedici colleghi della Icahn School of Medicine del Mount Sinai Hospital (New York) e delle Università di Helsinki (Finlandia) e Melbourne (Australia) hanno realizzato un test di questo tipo, che ha rivelato una sensibilità tale da mostrare sieroconversione già dopo tre giorni di sintomi aspecifici.

I ricercatori hanno allestito dei classici ELISA (enzyme-linked immunosorbent assays) usando antigeni ricombinanti derivati dalla proteina spike di SARS-CoV-2. I saggi sono stati sviluppati con campioni di controllo negativo rappresentati il background di immunità pre-COVID-19 nella popolazione generale e con campioni ottenuti da pazienti affetti da COVID-19.

I risultati hanno mostrato sensibilità e specificità dei saggi su plasma/siero umano, che consentono screening e identificazione di persone con sieroconversione per SARS-CoV-2 già a tre giorni dai primi sintomi.

Importante sottolineare che questo tipo di saggi non richiede che si entri in contatto con il virus, rischiando il contagio, come purtroppo è avvenuto nei prelievi di materiale patologico mediante tampone, da parte di operatori sanitari non adeguatamente protetti. Un altro pregio di questi saggi è che possono essere adattati per rilevare tipi differenti di anticorpi.

I saggi sierologici hanno un’importanza critica per determinare la sieroprevalenza in una data popolazione, definire l’entità dell’esposizione pregressa al virus e identificare donatori umani altamente reattivi per generare siero di convalescente come mezzo terapeutico. L’identificazione sensibile e specifica del titolo anticorpale per il coronavirus SARS-CoV-2 potrà consentire lo screening di medici e infermieri che abbiano già sviluppato immunità e possano così dedicarsi alle cure di pazienti infetti senza alcun rischio personale e minimizzando il pericolo di diffusione virale a colleghi e pazienti non infetti. [Amanat F. et al. A serological assay to detect SARS-CoV-2 seroconversion in humans medRxiv – “preprint” doi: 10.1101/2020.03.17.20037713, 2020].

L’azienda biotecnologica Alpha Pharma di Bari ha messo a punto un test rapido (VivaDiag Covid-19, prodotto da VivaCheck Biotech di Hangzhou, Cina) che può essere eseguito su una goccia di sangue prelevabile anche dal polpastrello, e richiede solo 15 minuti per la determinazione quantitativa degli anticorpi. Il kit originario dell’azienda cinese, che include pungidito e reagenti, è impiegato secondo un protocollo di validazione clinica [BM&L-Italia 03-04-20].

 

Per l’impiego di idrossi-clorochina e clorochina nel trattamento dei pazienti di COVID-19 è opportuno che tutti i clinici leggano l’articolo qui sotto indicato:

Jinoos Yazdany & Alfred H. J. Kim, Use of Hydroxychloroquine and Chloroquine During the CODID-19 Pandemic: What Every Clinician Should Know – Annals of Internal Medicine - Annals.org 31 March 2020.

Gli autori, rispettivamente del Zuckerberg San Francisco General Hospital, University of California, San Francisco, CA (USA) e Washington University School of Medicine, St. Louis, Missouri (USA), hanno affrontato argomenti di comune interesse per coloro che stanno intervenendo sulle persone affette dalla malattia causata da SARS-CoV-2; l’articolo, sul sito indicato di Annals of Internal Medicine, è ad accesso gratuito. [BM&L-Italia 31-03-20].

 

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BM&L-04 aprile 2020

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